VISITARE ROMA

Un museo a cielo aperto

Un museo a cielo aperto che narra secoli di storia dall’antichità dei Fori imperiali e dei grandi anfiteatri come il Colosseo, alla Roma Medioevale, di cui restano poche tracce nel rione Trastevere, lungo la sponda destra del fiume, Roma Barocca ai tempi di Bernini e Borromini e della loro storica rivalità, sede di papi e della città del Vaticano. Roma città aperta per giungere ai tempi mondani della bella vita dipinta da Fellini tra via Veneto e Fontana di Trevi.

Roma caput mundi dicevano gli antichi Romani, non finisce mai di stupire e non si finisce mai di conoscere anche per chi qui è nato e vive da anni e continua a sorprendersi della grandezza e generosità di questa città. E ancora tutte le strade portano a Roma, come suggerisce il motto popolare, la capitale Vi aspetta.

Foro di Traiano

Il Foro di Traiano è l’ultimo in ordine di costruzione, ma anche il più grande dei fori imperiali. Venne eretto tra il 107, anno del trionfo sui Daci, ed il 113 d.C. .

La sua edificazione fu ottenuta spianando la sella che univa il Quirinale al Campidoglio su progetto ed opera del grande architetto Apollodoro da Damasco.

Il foro misurava circa 300×180 m ed era costituito da una piazza rettangolare, 120×90 m circa, al centro della quale venne posizionata un’imponente statua equestre di Traiano. Sui due lati lunghi si sviluppava un portico colonnato.

Fino a qualche tempo fa si riteneva che l’ingresso avvenisse dal lato del foro di Augusto, ma recenti scavi hanno invece dimostrato che l’entrata era piuttosto ubicata dal lato opposto, verso Campo Marzio.

Oltrepassato l’ingresso vi erano due edifici ritenuti in linea di massima biblioteche, una per i testi greci e l’altra per quelli latini, al centro delle quali si ergeva la Colonna Traiana, unico elemento del complesso pervenutoci in forma intatta.

La colonna indica l’altezza del colle che fu necessario sbancare per poter edificare il foro così come riportato nell’iscrizione che la sormonta. Tuttavia lo scopo principale della struttura era fungere da tomba per l’inperatore.

Quando Traiano morì le sue ceneri vennero tumulate, in un’urna d’oro insieme a quelle della moglie Plotina, all’interno della base cava della colonna.

La leggenda vuole che per la salvezza dell’anima dell’imperatore pagano intervenne papa Gregorio Magno il quale, colpito dalla misericordia di Traiano, pregò per lui a tal fine. Dio visitò il pontefice in sogno e lo rassicurò sul buon esito della sua richiesta, ma gli raccomandò anche di non intercedere più per i pagani.

Si narra che quando l’urna venne esumata la lingua ancora intatta riferì l’accaduto e di come aveva evitato la perdizione dell’Inferno. Leggenda a parte, l’area circostante venne dichiarata sacra e la colonna è l’unico elemento ad essere giunto intatto ai nostri tempi.

Superate le biblioteche si ergeva la Basilica Ulpia, la più grande mai costruita a Roma, un monumento veramente imponente, per 170 m di lunghezza, 60 di larghezza e 40 di altezza. Era articolata in cinque navate divise da quattro file di colonne.

Qui si svolgevano attività di carattere commerciale e giudiziario, ma anche la cerimonia di liberazione degli schiavi. Ad est del foro i mercati traianei posizionati alla base dello sbancamento del colle. Un susseguirsi di taberne e botteghe esempio magistrale dell’architettura a voltata romana la cui funzione era duplice. Da un lato camuffare il taglio eseguito nel colle e dall’altro servire come magazzino di generi alimentari, ma anche per la vendita al dettaglio.

Una passeggiata nell’area archeologica dei fori è l’ideale per fare un tuffo nella Roma antica.

Piazza Venezia

Piazza Venezia deve il suo aspetto attuale alla ristrutturazione avvenuta tra il 1885 e il 1911 che portò alla demolizione di numerosi palazzi al fine di realizzare il monumento a Vittorio Emanuele II. In precedenza era stretta e bella, a seguito dell’edificazione del Vittoriano divenne larga e monumentale.

In origine era detta “Piazza di San Marco” o “della Conca di San Marco” per via della gran tazza di granito ritrovata alle Terme di Caracalla e posta come fontana di fronte alla Basilica di San Marco. La denominazione della piazza deriva dal palazzo fatto erigere nel 1455 da cardinale Pietro Barbo.

Nel 1560 Papa Pio IV lo donò alla Repubblica di Venezia che ne fece la sede della propria Ambasciata e da allora si chiamò Palazzo Venezia dando il nome all’omonima piazza.

Il palazzo fu ampliato nel 1467 da architetti di primo piano nella scena dell’epoca e fu sempre nel corso dei secoli una dimora di prestigio: sede di Papi, ambasciata della Repubblica di Venezia, e dopo la caduta di Napoleone che causò il passaggio di Venezia all’Austria, proprietà asburgica.

Tornerà ad essere italiana solo dopo la prima guerra mondiale nel 1916 per divenire poi sede del governo fascista e memorabile per le arringhe che il duce teneva al popolo italiano. Un discorso a parte merita il Vittoriano, nato per celebrare la raggiunta unità nazionale e destinato a divenire l’altare delle cerimonie di Stato.

L’edificio fu ideato da Giuseppe Sacconi nel 1878, iniziato nel 1885 e ultimato a seguito della morte del progettista nel 1911 ad opera di Gaetano Koch, Manfredo Manfredi e Pio Piacentini.
Nel 1921 il palazzo venne rimodellato a seguito della sepoltura del Milite Ignoto, un soldato italiano caduto durante il primo conflitto mondiale del quale resta sconosciuta l’identità.

Da quel momento per tutti il monumento verrà eretto a ruolo ed effige di Altare della Patria. Percorrendo una scalinata si accede al primo ripiano al centro della quale, custodita in un edicola, si può ammirare la statua della Dea Roma sotto la quale riposa il Milite ignoto. Ai fianchi dell’effige sono posti due bassorilievi, il Trionfo dell’Amor Patrio e il Trionfo del Lavoro.

Due scale laterali conducono alla statua bronzea di Vittorio Emanuele II, eretta su di una base dove sono rappresentate le principali città italiane. In alto un portico con 16 colonne e, su ciascuna, altrettante statue a rappresentazione delle regioni d’Italia mentre lateralmente a chiudere la struttura due quadrighe di bronzo Unità a sinistra e Libertà a destra.

Si ricorda che il Vittoriano ospita anche il Museo del Risorgimento ed uno spazio espositivo dove vengono allestite mostre di rilievo internazionale. Inoltre salendo sulla Terrazza delle Quadrighe si gode di una vista mozzafiato su Roma per assaporare la città eterna dal cielo.

Piazza di Spagna

Piazza di Spagna, una delle più famose piazze di Roma, deve il suo nome al palazzo di Spagna, sede dell’ambasciata dello stato iberico presso la Santa Sede.

Al centro della piazza vi è la famosa fontana della Barcaccia, che risale al primo periodo barocco, scolpita da Pietro Bernini e da suo figlio, il più celebre Gian Lorenzo Bernini nel 1629.

La piazza è dominata dalla monumentale scalinata di Trinità dei Monti composta da ben 135 gradini, inaugurata da papa Benedetto XIII in occasione del Giubileo del 1725 e realizzata, grazie a dei finanziamenti francesi del 1721-1725, per collegare l’ambasciata borbonica spagnola (a cui la piazza deve il nome) alla chiesa di Trinità dei Monti. La scalinata, punto di ritrovo per turisti e romani, cambia il suo aspetto in base alla stagione: in primavera viene adornata interamente con vasi di azalee colorate regalando uno spettacolo davvero incredibile; in estate lo spettacolo continua con sfilate di alta moda; in inverno fa da sfondo ad un suggestivo presepe.

Fontana di Trevi

Fontana di Trevi

Roma è sicuramente la città al mondo più ricca di acqua e di fontane. Fin dalle antichità poteva contare su ben 11 acquedotti che servivano per alimentare fontane e terme mentre ancora oggi restano veri e propri capolavori e ci si può dissetare bevendo dell’ottima acqua dai “nasoni”, le tipiche fontanelle locali, cosidette in dialetto romanesco per via della forma dei rubinetti ricurvi.

Fontana di Trevi è sicuramente la fontana più famosa e spettacolare di Roma, che ispirò il bagno di Anita Ekberg nel film “La Dolce Vita” di Fellini rendendola celebre.

Vi si arriva provenendo da Via Veneto, proseguendo giù per Via del Tritone e infine girando a sinistra su Via della Stamperia.Si tratta della parte terminale dell’acquedotto Vergine, costruito per volere di Agrippa, generale di Augusto, nel 19 a.C. al fine di portare l’acqua dalle sorgenti di Salone, ubicate a 19 Km da Roma, garantendo l’approvvigionamento idrico delle terme.Questa è storia, ma la leggenda, sapientemente illustrata nei pannelli superiori alla fontana, vuole che sia stata una fanciulla ad indicare ai soldati assetati la fonte dalla quale sgorgava acqua in quantità abbondante ed è da lei che l’acquedotto prende il suo nome.

Trevi deriva invece dalla parola trivium che indica l’incontro di tre vie che formano la piazzetta antistante.

La fontana fu realizzata fra il 1732 e il 1762 da Nicola Salvi che edificò la struttura poggiandola letteralmente su Palazzo Poli. La leggenda popolare narra che l’artista fosse frequentemente disturbato nel corso del suo esercizio dal barbiere di una delle botteghe antestanti.

Per evitare questo strazio Salvi, nell’arco di una notte, realizzo il cosidetto “asso di coppe”, ovvero un grosso vaso posto sulla balaustra al margine destro della fontana che impediva la vista al barbiere. Il risultato del suo sapiente lavoro rende il complesso un vero e proprio capolavoro e gli dona sembianze quasi teatrali che lasciano i visitatori incantati e pervasi da una sensazione di meraviglia.

I turisti si possono sedere e ammirare lo spettacolo che si svela al loro sguardo, ma tutti sanno che se si vuole tornare a Roma bisogna voltare, almeno per un istante, le spalle alla fontana e gettare una monetina nella vasca … speriamo che il desiderio si avveri.

Palazzo delle Esposizioni

Palazzo delle Esposizioni

Il Palazzo delle Esposizioni, progettato da Pio Piacentini e inaugurato nel 1883, è un edificio in stile neoclassico situato al centro di Roma in via Nazionale; di proprietà del comune di Roma, questa imponente struttura è stata ed è sede di numerose manifestazioni e mostre d’arte.

Durante l’epoca fascista la sua facciata in occasione di alcune mostre (Mostra della Rivoluzione Fascista, Mostra Augustea della Romanità) fu temporaneamente modificata perchè il suo stile fu considerato non al passo con i tempi.

Dal 1927 al 2004 è stato la sede degli uffici e delle mostre della Quadriennale di Roma e rimane la sede privilegiata delle mostre della Quadriennale d’Arte.

Il Palazzo delle Esposizioni, il più grande spazio espositivo interdisciplinare collocato nel cuore di Roma, è uno dei centri culturali più importanti e aggiornati in continuo scambio con le maggiori istituzioni culturali internazionali; uno spazio di arte e cultura capace di proporre progetti qualificati e di elevato standard ai visitatori, con progetti di elevata qualità sia tecnologica che politica.

Suddiviso su tre piani, il Palazzo delle Esposizioni ospita eventi culturali e offre vari servizi a tutti i visitatori, dotato di una sala cinema che può ospitare 139 persone, un Auditorium che può contenere invece 90 persone, un Forum e da una sala caffetteria, una libreria e un ristorante che può accogliere 240 persone.

Dopo cinque anni di lavori di restauri e di riqualificazione, il Palazzo delle Esposizioni è diventato uno degli spazi espositivi più conosciuti tra le varie istituzioni culturali.

Piazza Navona

Piazza Navona, sorta sulle ceneri dello Stadio di Domiziano è sicuramente la più elegante e la più gioiosa piazza romana, ancora oggi un punto di ritrovo per romani e turisti che si trattengono nei molti caffè all’aperto che la circondano. Utilizzata in antichità per gare atletiche e competizioni di vario tipo, oggi la piazza ospita ogni giorno artisti di strada, pittori e ritrattisti che in pochi minuti riescono a catturare i tratti più caratteristici del modello.

Il nome della piazza era originariamente “in Agone” (dal greco agones, “giochi”) poiché lo stadio era usato solo ed esclusivamente per le gare di atletica. La piazza, che anticamente era concava, veniva allagata solitamente nel mese di agosto per attenuare il caldo, bloccando le chiusure delle tre fontane in modo da allagare la piazza. Tra il 1810 ed il 1839 in questo luogo si tennero le corse al fantino, ossia corse di cavalli montati (che però non avevano parentela con le più famose corse dei barberi di Via del Corso).

Nel periodo natalizio la piazza si illumina di mille colori con tantissimi mercatini, bancarelle di dolciumi, oggetti d’artigianato e statuette per il presepe fino alla discesa della befana nella notte tra il 5 e il 6 gennaio.

Piazza Navona è in un certo senso l’orgoglio della Roma barocca, con elementi architettonici e scultorici di maestri come Gian Lorenzo Bernini (la Fontana dei Quattro Fiumi al centro della piazza, che rappresenta il Danubio, il Gange, il Nilo ed il Rio della Plata, ossia i quattro angoli della Terra), Francesco Borromini e Girolamo Rainaldi (la chiesa di Sant’Agnese in Agone, davanti alla fontana del Bernini) e Pietro da Cortona (autore degli affreschi della galleria di Palazzo Pamphilj).
Piazza Navona ha anche altre due fontane: la Fontana del Moro, scolpita da Giacomo della Porta e ritoccata dal Bernini e la Fontana del Nettuno, originariamente fontana dei Calderari opera di Gregorio Zappalà e Antonio Della Bitta, oltre all’affascinante chiesa di Sant’Agnese in Agone.

Piazza San Pietro

Il centro mondiale della Religione Cristiana nella Città del Vaticano presso la città di Roma e residenza del Santo Padre, Piazza San Pietro.

Notevole esempio di architettura ed urbanistica barocca, è dedicata all’omonimo santo ed è quotidiano punto d’incontro per migliaia di fedeli cattolici provenienti da tutto il mondo.

Via del Corso

Via del Corso è una nota strada storica del centro di Roma che collega Piazza Venezia a Piazza del Popolo e rappresenta il rebbio centrale del cosiddetto Tridente, un’imponente opera urbanistica risalente al periodo compreso tra XV e XVII secolo.

Il Tridente fu realizzato per smistare su tre strade diverse il traffico diretto da Porta del Popolo, allora la principale porta di Roma, verso le basiliche più importanti: via di Ripetta, nella direzione di San Pietro e Ponte Sant’Angelo, via del Babuino, verso Santa Maria Maggiore e, appunto, via del Corso, che arrivava al Palazzo Pontificio situato a Piazza Venezia e proseguiva poi per San Giovanni in Laterano.
Il nome della via cambiò in Corso Umberto I dopo l’assassinio del sovrano nel 1900, nel 1944 divenne Corso del Popolo e due anni dopo venne reintrodotto quello attuale. Via del Corso è servita da numerose linee di autobus, ma è la metropolitana la soluzione più efficiente, in quanto le due fermate Flaminio e Spagna della linea A (rossa) costituiscono un comodissimo punto di approdo per l’inizio della passeggiata. Camminando lungo la via è possibile ammirare maestosi edifici storici come ad esempio la Galleria Colonna (ora Alberto Sordi) edificata nel 1914. Per chi ama lo shopping, via del Corso è un appuntamento irrinunciabile, dove non mancano negozi di vestiti, gioielli, souvenir e tanto altro; soprattutto per quanto riguarda l’abbigliamento ci i può sbizzarrire con firme per ogni gusto e tendenza come ad esempio Sandro Ferrone, Sisley, Luisa Spagnoli, Zara, Nuvolari, Adidas, Lacoste, Murphy&Nye, Nike, Puma.

Colosseo

Il Colosseo è il più famoso degli anfiteatri romani nonché il monumento simbolo della città. Venne costruito dagli imperatori Flavi, Vespasiano e Tito, tra il 70 e l’81 d.C. nel cuore di Roma e precisamente nell’area al limite orientale del Foro Romano.

Luogo di incontro e aggregazione dove si svolgevano gli spettacoli dei gladiatori e ad altre manifestazioni pubbliche. La facciata dell’arena era alta 50 m, la forma ellittica aveva una circonferenza di 527 m era lunga 86 m e larga 54 m mentre, nella parte inferiore, ancora visibile, si trovavano i sotterranei articolati in gallerie per le belve.

L’uso fu dismesso nel VI sec. Da allora l’enorme struttura venne impiegata nel corso dei secoli per gli usi più disparati. Trasformato in fortezza nel Medioevo, in seguito venne adibito a cava per il deposito di materiali destinati ad edificare case e chiese.

Acquisito dall’Unesco nella lista dei patrimoni dell’Umanità già dal 1980, è salito agli onori della cronaca nel 2007 in quanto annoverato fra le Sette meraviglie del mondo moderno.

Accanto al Colosseo troviamo l’Arco di Costantino, dedicato in suo onore dopo la vittoria su Massenzio. Dall’altra parte, tra la via Labicana e la via S. Giovanni in Laterano, si possono osservare parte delle rovine del “Ludus Magnus”, che era la principale palestra dei gladiatori.
Il fascino di questo monumento è indescrivibile e non bastano guide, foto né immagini per descrivere l’emozione che si prova realmente trovandosi di fronte a questo gigante del passato, testimone di secoli di storia nella città eterna.

Gli stessi cittadini non si abituano mai a tanta imponente bellezza e sono lieti di poterla condividere con il turista che, siamo certi, la serberà tra i migliori ricordi del suo soggiorno.

Il Colosseo dal cuore di Roma nel cuore di tutti.

PIT VIA DEI FORI IMPERIALI DALLE 09:30 ALLE 19:00

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